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lunedì 20 gennaio 2014

La magia dei costumi di “OPERA PALLADIO”


Debutta il 25 gennaio al teatro sociale di Rovigo il cinemusical “Opera Palladio”. Uno spettacolo storico di danza e musica sulla vita di Andrea Palladio. Incontro la  costumista Patty Farinelli che, nella nostra piacevole conversazione, mi rivela i segreti tecnici ed artistici dei magnifici costumi d’epoca ideati appositamente per questo cinemusical.
   
1 ) Dunque Patty, raccontami un po’ in che modo è nata questa collaborazione e qual è stato il motivo principale per cui hai accettato di lavorare ad “Opera Palladio”?
Grazie per questa tua domanda iniziale. Il motivo per il quale accettai di partecipare al progetto “Opera Palladio” è molto semplice: essendo docente di costume antico, oltre che designer industriale e di haute couture, ho dato il mio contributo di consulenza presso diversi istituti d’Arte, e, da sempre, sono una grande appassionata di storia. Ammiro moltissimo l’architettura neoclassica e, di conseguenza, la genialità di Palladio che ne è il massimo artefice, quindi ho accettato questa sfida impegnativa, ma allo stesso tempo, di grande spazio creativo.

la peste.
 2)  Hai fatto molte ricerche per i costumi di “Opera Palladio”?
Puoi ben comprendere che alla base di questo mio lavoro c’è stata una ricerca storica approfondita sia per quanto riguarda i materiali, i colori, nonché la tecniche di lavorazione.

 3)  Sono curiosa, qual è stata la linea che hai deciso di tenere per la scelta dei costumi?
I costumi sono il più possibile compatibili con il periodo storico trattato nell’opera: in generale si tratta di linee ad ampio volume sia per le camicie che per le sottane femminili.

Marta la Zota (madre di Andrea Palladio)-scena del parto.
Andrea Palladio, la moglie Allegradonna e la figlia Zenobia.

 4)  E per quanto riguarda la realizzazione quanto tempo hai impiegato e quali sono state le difficoltà incontrate?
Il tempo impiegato per terminare il tutto è stato complessivamente di due anni, tra ricerca storica, impiego nonché reperimento dei materiali e l’esecuzione secondo i criteri della lavorazione antica. Difficoltà ce ne sono state, perché molti costumi derivano da tessuti antichi e materiali di recupero che sono stati a loro volta disfatti, tagliati e assemblati a nuove fibre di cotone, canapa e lini con mussole, tutto confezionato a mano, oltre che al lavoro di svecchiamento trattato con la levigatura della pietra pomice, per esaltarne l’usura e l’applicazione di toppe: abiti questi indossati dai popolani.

 5) Su quali  tessuti e materiali hai giocato e perché?
E’ una domanda la tua molto impegnativa, ma cercherò di risponderti dettagliatamente. Chiesi a Matteo e a Simonetta di poter raccogliere presso le famiglie di amici materiali di riciclo, vecchie lenzuola, coperte damascate per ricavarne alcuni abiti dei nobili e poi feci appello anche ai cittadini di Rovigo e di Comacchio di donarci abiti smessi, come giacche, camicie, ecc. Per gli abiti dei nobili sono stati usati tessuti nuovi come sete, velluti, damaschi, devoirè e mussoline di seta pregiata, ornati da pietre come collane e cappelli con le piume. L’esempio più eclatante è il mantello collana indossato dal conte Trissino che, durante i balli , secondo il galateo doveva portare lo zuccotto di velluto con piuma di struzzo conforme al suo status sociale. Gli accessori in pellame di cuoio sono stati tutti tagliati a mano con il cutter e applicate fibbie a nastro sui borsalini dei mercanti (quelli delle monete), mentre i cappelli e gli zuccotti sono realizzati in pelle e panno infeltrito e messo a bollire a 90°, come per i farsetti (giubbe maschili) e  la “braca” aperta fermata da lacci di tela sul corsetto. Mi sono ispirata al film di Zeffirelli “Romeo e Giulietta” per la realizzazione delle maniche dei costumi maschili e femminili portate sopra la veste removibile con lacci. Per le statue del balletto ho impiegato accessori sulla tuta che rappresentano, per esempio, il Cristo, la Madonna, il Nettuno, ecc. I tessuti sono stati inamidati con amido di riso usato a Venezia e in Europa a partire dal 1400. Tra i personaggi che più ne facevano uso, ricordiamo per esempio Enrico VIII immortalato con il suo colletto pieghettato in parecchi strati.

Gian Giorgio Trissino e Andrea Palladio- prima di partire per Roma.


Andrea Palladio

6) Come hai fatto ad adeguare i colori ai tessuti dell’epoca?
Allora, per iniziare: le camicie sono state tinte con il caffè e con il the, così come il cappellino bianco di tela indossato sia dagli uomini che dalle donne. Per i grembiuli delle donne ho preparato una miscela a base di olio di oliva, ed erba da campo tritata per donare quel tipico colore grigioverde sporcato dal tempo. Le sopravvesti delle popolane, invece, hanno richiesto l’uso dell’ossido di ferro per conferire un rosso sbiadito con l’aggiunta di terra di Siena in polvere, secondo un’antica ricetta medievale.

7) Quanti costumi hai confezionato?
Un numero esteso che ora non ricordo esattamente. Dividendoli per categorie, però posso elencarti alcuni esempi:

Per il corpo di ballo sono : Le anime nere della peste , Le pietre, i libri , Le statue che rappresentano un momento del Palladio colpito dalla Sindrome di Stendhal quando và a Roma. 
 
Le pietre-Compagnia Teatro Danza Corrente

Sindrome di Stendhal - Compagnia Teatro Danza Corrente



Per la categoria figuranti sono: gli abiti dei popolani che rappresentano la vita quotidiana, area mercato ecc,  i lavoranti (scalpellini, i trabascani o banditi), gli appestati , la morte nera con i mantelli, ecc. 
 
Scalpellino
 
Popolane- scena del mercato






Categoria attori : il costume più bello e lavorato è quello del conte Trissino interpretato dall'attore Matteo Tosi in velluto e pelle intrecciata a mano, poi ci sono gli altri  come gli abiti di Andrea Palladio sia da bambino che adulto, riprodotti fedelmente da un suo ritratto,  quello della scena del ballo con i nobili e la marchesa,  la moglie del Palladio, la balia con l’assistente, le cameriere con il maggiordomo del conte , la Dea Pallade  interpretata dalla coreografa di ballo Simonetta Rovere e tanti altri ancora.


Gian Giorgio Trissino
Dea Pallade

8) Veniamo a “Opera Palladio”, cosa ne pensi di questo cinemusical?
Come costumista, posso dire che è stata una “bella lavorata” durata oltre due anni, ma non posso che gioirne perché questo impegno mi ha dato tanta soddisfazione. Auguro un meritato successo al nostro Matteo e alla nostra cara Simonetta. Il conto alla rovescia si può dire già iniziato. Un grazie di cuore per questa tua intervista che mi ha dato la possibilità di parlare del lavoro svolto per “Opera Palladio”. Arrivederci alla prima, il 25 gennaio prossimo.

Patrizia Farinelli.

Se desiderate acquistare i biglietti per questo spettacolo andate al seguente link:
 biglietteria "Opera Palladio"


sabato 11 gennaio 2014

MR Sartoria diventa MA.RA' collection




E' mio desiderio esprimere un ringraziamento speciale a Giampiero Caira Siddharta, regista, sceneggiatore e raffinato artista figurativo per aver ideato il mio nuovo marchio di moda, trasformandolo da MR Sartoria a MA.RA' collection.
Ho deciso di dar vita a questo nome già a partire dalla mia prossima collezione di abiti d'alta moda e tale rimarrà anche nei miei successivi lavori.
Si tratta di un logo di spiccata eleganza dove la scritta MA.RA' è sottolineata da una slendida figura femminile stilizzata che completa il tutto, come a voler sottolineare la grandezza del MADE IN ITALY nel mondo.


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