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mercoledì 14 settembre 2011

La Moda in Castello

 Venerdì 2 settembre la Sartoria Streghina ha presentato la sua collezione alla manifestazione "la Moda in Castello" organizzata dalla Cna Federmoda nella centralissima Piazza Castello di Ferrara.
Angela Patella, titolare della sartoria nonchè mia carissima amica, ha fatto della sua sfilata un momento di coesione fra arte e moda affiancando abiti raffinatissimi a costumi di scena indossati dalle ballerine della scuola di danza " il Cigno" che hanno danzato sulle coreografie di Melania Durca, una famosa ballerina dell'opera di Bucarest: un mix davvero fantastico che ha entusiasmato gli spettatori.
Ad accompagnare l'entrata in scena delle modelle le musiche di Leonardo Bortolotto hanno dato ulteriore lustro alla serata.
Le ballerine della scuola di danza "il Cigno".
Abiti sartoriali dalle linee finemente modellate, impreziositi da pizzi e ricami erano alla base della collezione di Angela.
Un arcobaleno di colori che ricorda la bellezza dell'estate e la voglia di divertimento.
Capi d'alta moda che solo una stilista esperta come Angela sa inventare.
La sua grande professionalità traspare in ogni minimo dettaglio dei suoi abiti: nei corpini di pizzo ricamati, nelle linee morbide e sinuose, nella scelta accurata dei tessuti, negli eccentrici accessori, come i bracciali realizzati con lo stesso tessuto dei vestiti che formano delicate corolle di fiori esotici.
In nome dell'unità d'Italia, tema ricorrente dell'evento, Streghina ha presentato un abito a trapezio formato da teli tricolori svolazzanti come impalpabili ali che si innalzano verso il cielo quasi a sottolineare la creatività tutta italiana nel mondo.
La collezione di Angela Patella.
Una collezione che non passerà certo inosservata quella di Angela Patella!
Sentiremo ancora parlare di lei in un prossimo futuro.
Se desiderate farle visita andate a dare un'occhiata al suo sito (http://www.streghina.com) dove vi saprà stupire con le sue magie su stoffa.

sabato 13 agosto 2011

Star Fashion 2011 Comacchio


Queste sono alcune immagini del mio abito da sera che ho presentato ad una sfilata di moda.
Si tratta di un'abito aderente a balze, scollo arricciato e collo che forma delle bretelle sul dorso.
L'ho confezionato in cady con bordature in seta su balze e collo.
Una volta completato l'ho impreziosito con pailettes, perle e swaroski al fine di accentuarne la luminosità.

Figurino
Sfilata 2011
Il mio abito in passerella
Particolare del mio abito
Io con la mia modella


lunedì 1 agosto 2011

Gonna pantalone

Una lezione per creare la base di una gonna pantalone con le vostre misure personalizzate.
Buona visione a tutti voi!!
Un saluto accompagnato dall'augurio di trascorrere delle piacevoli ferie all'insegna del relax;-)

mercoledì 20 luglio 2011

Madelaine Vionnet

Madelaine era nata nel 1876 in un paese della provincia francese.
I suoi genitori si erano separati quando aveva 3 anni e ad 11 anni abbandonò gli studi per andare a fare la sarta.
Nel 1893 trovò lavoro nella Maison Vincent a Parigi, si sposò ed ebbe una figlia. Dopo alcuni anni la bimba morì e Madelaine divorziò dal marito.
A questo punto lasciò la capitale francese e ricominciò la sua vita a Londra dove trovò lavoro prima come guardarobiera in un asilo per malati di mente e poi nell'atelier di Kate O' Reilly, una sarta specializzata in capi da giorno dal rigoroso taglio all'inglese, ma soprattutto nella riproduzione di modelli presi a Parigi.
Agli inizi del 900 tornò a Parigi dove era stata assunta nella Maison Callot Soeurs come prèmiere di Madame Marie, la più anziana delle sorelle.Il suo compito era di realizzare dei modelli in tela degli abiti che Madame Marie ideava e progettava sul manichino.
Nel 1907 lasciò le sorelle Callot per diventare modellista alla Maison Doucet.Il couturier le aveva chiesto di ringiovanire la sua produzione e Vionnet realizzò una collezione molto innovativa di abiti  che non prevedevano l'uso del corsetto.
Nel 1912 aprì il suo primo atelier sostenuta nella decisione da Lantelme, una delle clienti di Doucet che avevano apprezzato il suo stile e che si era proposta come socio finanziatore.
Allo scoppio della guerra Vionnet chiuse l'atelier, iniziò a viaggiare per l'Europa e soggiornò a lungo a Roma.
Nel 1918 tornò a Parigi con abiti tagliati in sbieco.
Una delle sue prime realizzazioni in questa direzione fu un modello composto di 4 quadrati di tessuto utilizzati in diagonale e sospesi alle spalle con uno spigolo per ciascuno. Il risultato era una specie di chitone greco che aderiva al corpo per il semplice effetto di elasticità e del peso della stoffa usata in sbieco.

Abito da sera, 1918-1919.
 La chiave segreta dei suoi modelli era la geometria.
I suoi abiti non venivano progettati in piatto, ma lavorando la tela direttamente su un manichino di legno per artisti. Proporzione, armonia e perfezione erano gli obbiettivi finali di un lavoro che usava il tessuto come materia scultorea.
A tutto ciò si aggiunse lo studio di un modo che permettesse di ricamare con il filo sullo sbieco senza creare effetti fisici indesiderati. Vionnet considerava il ricamo come un elemento connesso con la struttura dell'abito e non una decorazione.

Abito da sera, 1922.
La proposta di moda di Madelaine venne accolta positivamente sia sul mercato francese, sia su quello americano.
Nel 1922 venne formata una società che prese il nome di Vionnet et Cie i cui componenti, Bader, Lilaz e Martinez de Hoz, avevano la funzione di patner inattivi.
Nel realizzare questa nuova sede venne data importanza oltre  che all'aspetto estetico anche alla funzionalità del luogo di lavoro. Vionnet introdusse una serie di innovazioni che riguardavano sia i rapporti contrattuali, sia le condizioni di lavoro. Nell'edificio c'erano una mensa, una nursery, un'infermeria e un dentista. Per le sue operaie fondò una cassa di soccorso per le malattie, introdusse i congedi di maternità e le ferie pagate.
Verso il 1925 i suoi modelli si semplificarono: la linea si fece più squadrata, ma soprattutto gli elementi di decoro si ridussero.
Nel 1930  il metodo Vionnet diventò di moda.
I suoi vestiti conservavano l'aspetto non costruito dell'indumento antico, spesso infatti, erano realizzati con i pannelli sciolti da accomodare addosso secondo panneggi e torsioni calcolate, ma anche adattati alla struttura fisica. Famoso a questo proposito l'esempio di un modello di abito da sera dell'inverno 1935-1936.

Abito da sera, 1935-1936.
Nel 1934 ci fu una svolta nella produzione. "Vogue" rappresentò lo stile Vionnet attraverso un vestito dalla gonna larga coperta da file di volant e certamente ispirato all'800 più romantico.

Abito da sera di chiara ispirazione ottocentesca.
Negli anni successivi gli abiti si fecero più lussuosi e sensibili al gusto hollywoodiano.
La vita segnata, spesso anche alta, dava spazio a larghe gonne che potevano essere sostenute utilizzando vari accorgimenti tessili.
Venne sperimentato anche il merletto usato sia per realizzare gli abiti, sia per cappe, maniche e sopravesti da appoggiare su vestiti dalla linea dritta.
Lo stesso velluto fu usato in tutti i modi: per ottenere particolari motivi rasando il pelo nei punti voluti  e per scolpire abiti che aderivano al corpo lasciando le spalle o la schiena nude.
Nel campo dei modelli aderenti Vionnet sperimentò la pieghettatura in rilievo su taglio circolare.

Abito da sera pieghettato che porta ad assimilare la figura femminile ad una colonna scanalata grazie all'impiego del lamè.
 Quando scoppiò la seconda guerra mondiale Vionnet decise di chiudere. Non si sa fino a che punto la scelta fosse motivata solo dal conflitto o anche dal fatto che il 1939 era il termine di scadenza della sua società.
Morì nel 1975 a 99 anni.

mercoledì 8 giugno 2011

Pantaloni per tuta

Una lezione per realizzare dei pantaloni per tuta utili in tutte le situazioni in cui desiderate stare comodi.
La base prevede un tipo di pantalone privo di cucitura sul fianco,davanti e dietro uniti ed elastico in vita, ma poi potete sbizzarirvi come volete utilizzando il vostro personale gusto e fantasia!!
Le misure che ho dato sono puramente indicative dato che ho preso come riferimento quelle della taglia 42, ma ho spiegato come sia possibile realizzarlo a partire anche dalla vostra conformazione fisica.
Per il momento vi auguro una buona visione e ci rivediamo al prossimo post;-)

martedì 24 maggio 2011

Lo stilista e il colore

Tavolozza  colori per una collezione moda.

Per uno stilista è importante conoscere la teoria del colore, poichè é in base alle leggi cromatiche che si comunica un abbinamento tonale e molti altri effetti ottici e volumetrici.
Il colore ha influenza sul peso compositivo: i colori chiari hanno un maggior peso rispetto a quelli scuri, come i colori caldi "pesano" più di quelli freddi.
Questo fenomeno è ben conosciuto nella Moda, per cui una persona robusta deve vestire con colori scuri per apparire meno imponente e, viceversa, chi é eccessivamente magro deve evitare di vestire con tonalità scure, per valorizzare la propria figura e non apparire ancora più snello.
Isaac Newton fu il primo che, scientificamente risolse la scomposizione della luce mediante il " prisma di cristallo" e che scoprì il valore dei colori complementari, i quali, accostati tra loro, creano una particolare vibrazione della retina.

"Prisma di cristallo" utilizzato da Isaac Newton.

Itten, invece,progettò una "sfera cromatica", tridimensionale, in cui si trovano agli estremi il bianco e il nero e nella striscia centrale i colori "saturi",e da qui partono le altre gradazioni intermedie. E' di Itten il "metodo sottrattivo e additivo", procedimento di composizione dei colori e delle luci.

I 3 colori primari della luce, che sono il verde, il rosso ed il blu, mescolati tra loro ,
danno il giallo, il magenta e il cyan.

Diversi pittori hanno posto il colore alla base della loro sperimentazione artistica; uno di questi  è Paul Klee, secondo il quale il cerchio cromatico prende origine dall'osservazione dell'arcobaleno, "una cosa senza principio e senza fine".
Vi sono 3 colori primari: giallo, rosso, azzurro, ed altri 3 colori secondari, che risultano dalla mescolanza dei primi 3:arancione, verde, viola.
La combinazione successiva identifica i colori terziari.
Secondo Klee, sono complementari quelle coppie di colori ricavate da un colore primario e da uno secondario che miscelati in parti uguali danno origine ad un effetto di assoluto distacco ed opposizione.

Il "cerchio cromatico" secondo Klee.

Il colore e la visione che ne deriva sono dovuti a "recettori visivi" che si trovano in fondo all'occhio, che trasformano la luminosità in impulsi nervosi che arrivano al cervello.
I colori quindi suscitano, a chi li osserva, delle sensazioni ed impressioni visive.
Una divisione in categorie li classifica in colori caldi e colori freddi: i primi costituiti da gialli, rossi e arancioni, i secondi comprendenti azzurri, verdi e viola. I colori secondari formati da parti di colore caldo e parti di colore freddo, corrispondono alla gamma dell'uno o dell'altro, in base alla percentuale maggiore di essi presente nella miscela.
A livello di percezione visiva i colori caldi sono detti "uscenti", perchè sembrano dare l'impressione di avvicinamento a chi li guarda. I colori freddi, al contrario, sono definiti "rientranti", in quanto creano l'effetto di allontanamento rispetto all'osservatore.
Il colore, quindi, dà la spazialità.
Il mezzo che propaga il colore é la luce e la stessa è una caratteristica che qualifica la tinta, cioè la luminosità.
In conclusione si può dire che tutte le teorie sulla percezione visiva o scientifiche possono costituire un input a chi deve "giocare" con il colore, creare non con casualità, ma con la cognizione di chi sa progettare equilibri o effetti shock.

Infrangere le regole aggiungendo tinte inaspettate, ma preservando la coesione cromatica.

martedì 3 maggio 2011

Maglietta T-SHIRT

In questa lezione ho spiegato come si fa a realizzare una maglietta T-SHIRT a maniche corte per l'estate destinata ai vostri bimbi a partire dalla tenera età di 6 anni.
La si può realizzare in cotone così pure in tessuto elasticizzato. Nel caso doveste optare per la maglina vi consiglio di non inserire alcun valore di vestibilità dato che si tratta di un tessuto destinato a restare aderente al corpo.
Circa il tessuto è sufficiente prendere una metratura pari alla lunghezza della vostra maglietta più i 20 cm della manica.
Buona visione a tutti voi!!

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