I disegnatori di moda devono sempre tenere presente che gli abiti vanno indossati da figure reali pertanto è di fondamentale importanza avere una buona conoscenza delle proporzioni del corpo umano.
Il corpo umano varia le sue proporzioni nelle diverse età della crescita, ma gli studi relativi al canone proporzionale si concentrano sull'età matura.
Fin dai tempi antichi, l'uomo è stato oggetto di studio sotto il profilo artistico-proporzionale, ma è nel mondo della Grecia classica che venne elaborato un vero e proprio canone proporzionale.
Tutto ciò si deve allo scultore greco Policleto, che nel 450 a.C realizzò una statua chiamata Doriforo (dal greco portatore di lancia).
Il personaggio rappresenta un atleta lanciatore di giavellotto o, forse, il mitico Achille celebrato da Omero nell'Illiade.
Sembra che Policleto, orgoglioso della sua creazione, l'avesse collocata al centro del suo laboratorio, usandola come riferimento per le sue successive creazioni.
L'artista stabilì così un canone secondo il quale ogni elemento del corpo umano doveva essere proporzionale a tutti gli altri. In particolare, la testa doveva essere circa 1/8 dell'intero busto, il busto doveva corrispondere a 3 teste e le gambe a 4.
Questa regola ebbe subito grande successo e fu messa in pratica anche da altri scultori greci.
Circa il canone proporzionale della figura femminile, non sono stati effettuati studi specifici come per il corpo maschile ma, possiamo comunque ammirare, nel corso dei secoli , delle splendide riproduzioni di donne, le cui proporzioni sono state armoniosamente riprodotte.
L'artista greco Prassitele, nella sua Afrodite di Cnido ripropone il medesimo canone proporzionale di Policleto, cioè l'altezza della testa, dalla sommità del capo al mento, contenuta 8 volte nell'altezza totale del corpo.
Lo studio del manichino e delle sue proporzioni è di fondamentale importanza per capire la figura umana.
Il termine manichino deriva dalla parola francese "mannequin" che alla lettera significa "piccolo uomo"; si tratta di un modello che riproduce, in scala, la figura umana, ovvero un pupazzo di legno snodato, adatto ad essere messo in posa.
Il critico d'arte Vasari riporta come inventore di questo oggetto il pittore fiorentino frà Bartolomeo (1472-1517).
L'uso che ne viene fatto esula dalla vestizione dello stesso, ma si limita allo studio proporzionale delle parti del corpo e ad un approccio degli atteggiamenti, per poi passare, gradualmente, alla figura umana ed, infine, al figurino.
I corpi, sia maschili che femminili, possono essere suddivisi nelle stesse forme semplici, a blocchi. La testa può essere raffigurata come un uovo, il petto come un cestino per la carta, la zona pelvica come un cavallo per il volteggio, gli arti come tubi affusolati, le mani e i piedi come coni e le articolazioni come palline.
Una volta disegnate queste forme è possibile poi spostarle come fossero le parti di un manichino in legno per creare le pose desiderate.
Nell'illustrazione di moda esiste una convenzione per cui la figura viene allungata per sembrare più elegante.Tuttavia l'allungamento dovrebbe riguardare solo le gambe. Un corpo umano di solito è lungo sette volte e mezzo le dimensioni della testa, ma nella moda lo si allunga a otto volte e mezzo, aggiungendo la lunghezza in più sotto la vita. Tutte le altre proporzioni delle forme dovrebbero essere mantenute come nella realtà.
Per eseguire correttamente il disegno del corpo femminile è bene tracciare l'asse di simmetria sul quale stabilire l'altezza totale e riportarvi la scansione orizzontale degli 8 moduli, all'interno dei quali collocare le varie parti del corpo.
E' necessario attenersi alla seguente suddivisione:
- MODULO 1 : la testa
- MODULO 2: il collo e le spalle
- MODULO 3: la parte inferiore del torace, volume del seno, punto vita in linea con il gomito
- MODULO 4: il bacino e il pube, in linea con il polso
- MODULO 5: la parte superiore delle cosce
- MODULO 6 : la parte terminale delle cosce e il ginocchio
- MODULO 7: la parte superiore delle gambe
- MODULO 8: la parte terminale delle gambe, caviglie e piedi.
Quando si disegna dal vero questi principi potranno essere utili a comprendere la meccanica della figura che si ha di fronte.
E' necessario ricordare sempre che queste "regole" sono solo convenzioni, ma avere una conoscenza di base della struttura delle proporzioni del corpo umano consentirà in seguito d'infrangere gli schemi.
I tuoi post sono sempre molto interessanti, è davvero un piacere leggerli:-)
RispondiEliminaCiao MR, quanti post nuovi che mi sono persa...acc ...recupererò!!!
RispondiEliminaMi voglio ritagliare un po' di tempo per leggerli.
Complimenti!
Ci risentiremo presto vorrei chiederti qualche informazione.
A presto e buona domenica, Lela