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venerdì 24 novembre 2017

UN MONACO ZEN FRA I NUOVI VOLTI DI GOMORRA - INTERVISTA ALL'ATTORE PASQUALE ESPOSITO


L'attore Pasquale Esposito 

Pasquale Esposito è un attore poliedrico, la cui arte recitativa si presta a svariati ruoli tanto in teatro che in fiction tv.
La sua formazione artistica si svolge sia in Italia che negli Stati Uniti dove ha avuto modo di approfondire il lavoro dell’attore. In realtà lo si è visto interpretare tanti personaggi in teatro e in serie tv, ruoli nei quali è emersa la sua bravura, spontaneità e malleabilità. In Italia lo conosciamo per aver interpretato delle parti in : Don Matteo, Sissi e la Fuga degli Innocenti. Attualmente vive all’estero. Recentemente è arrivato in Italia, a Roma per presentare con altri attori la serie “Gomorra” prodotta da Sky e Cattleya dove recita la parte di Edoardo Arenella, detto O’Sciarmant. La serie tv ha avuto una grande accoglienza dal pubblico e dalla critica.
In occasione della presentazione della serie tv Gomorra, la stilista di MR MAGDA ERRE ha realizzato per l’attore Pasquale Esposito una cravatta personalizzata con logo dipinto a mano consistente in due girali naturalistici che vanno ad abbracciare le iniziali ricamate di pasquale proprio  per indicare quanto il marchio MR sia volto a valorizzare la persona che lo veste, esaltandone la sua unicità. Il capo è stato pensato in collaborazione con Antonio Peruzzo.

L'attore Pasquale Esposito indossa MR MAGDA ERRE
Cravatta personalizzata di MR MAGDA ERRE & Antonio Peruzzo

1) Facciamo la conoscenza di Pasquale Esposito, attore italiano conosciuto in ambito nazionale e internazionale, puoi parlarci della tua carriera artistica?
La mia carriera artistica nasce probabilmente per una forma di  narcisismo, un bisogno intrinseco di attirare l’attenzione. Con gli anni, grazie anche alle scelte  che ho fatto, la cosa si è evoluta e il desiderio di apparire e dimostrare le mie capacità interpretative si è trasformato in una vera e propria passione per un senso rivoluzionario  della verità. Recitare è diventato  per me un’esigenza di ricercare e  vedere dietro la maschera dell’attore. Nella mia  compagnia che ho chiamato proprio “Reserch Company Art and Awareness” porto  avanti questa ricerca che sperimento anche  quando lavoro sui set cinematografici. Più che l’attuazione di un’idea o di un’intenzione già decise credo  piuttosto nell’ascolto dell’immediato che non è mai preordinato, ma  misterioso e sconosciuto. Credo  che il lavoro dell’attore sia  quello di  rendere visibile l’invisibile. Mi vedo oggi, considerando la mia carriera artistica, come una sorta di narratore di storie.

2 )A Roma si è da poco svolta l’attesissima prèmiere di Gomorra alla quale hai partecipato, com’è stata questa esperienza?
L’esperienza è stata molto bella e devo dire che  mi sono divertito tantissimo. E’ una festa dove ognuno si veste, si trucca, si agghinda per farsi vedere, per apparire insomma. E’ come un gioco che se lo si accetta così com’è, ci si diverte. Il red carpet, per esempio, ti dà un’emozione fortissima.  Cammini, ti fermi e i fotografi ti dicono: “Guarda  qui, guarda là” e ti senti al centro  della scena. E’  praticamente un make up e un pump up dell’ego. Ripeto, si tratta di un gioco fatto di feste, party, di red carpet e, giocarlo con consapevolezza, può  essere davvero divertente. Non è certo un gioco per coloro che prendono troppo sul serio la cosa, per quelli che  si mettono in competizione e, se non riconosciuti come vorrebbero, potrebbero restarci male.

L'attore Pasquale Esposito alla première di "Gomorra"

3) Gomorra è una serie tv completamente nuova, in dialetto napoletano e con attori non molto noti al grande pubblico, chi l’ha prodotta e perché questa scelta innovativa?
Devo dire che queste due produzioni, mi riferisco a Sky e Cattleya, hanno tutto il mio rispetto, semplicemente per il fatto di aver assunto dei rischi come quello di puntare su una produzione televisiva di altissima qualità, quindi grandi budget, realizzata in dialetto napoletano e con attori non famosi. Devo dire che hanno vinto alla grande. La prima puntata della terza serie ha fatto un milione di telespettatori. La cosa che apprezzo di più è che si è aperta una strada per altre produzioni, tenendo conto anche dei rischi che si possono avere. Di solito serve sempre una prima volta per creare un sentiero percorribile da altri. Questa cosa qui in Italia era impensabile e ora sapere che è possibile, potrebbe veramente cambiare qualche cosa. Quindi ringrazio queste due produzioni per aver proposto e rischiato tanto.

4) Ci puoi raccontare un aneddoto o un ricordo particolarmente importante per te che hai del set di Gomorra?
Ho diversi ricordi bellissimi, mi sono divertito tantissimo e non posso raccontare molto, mi dispiace, rivelerei degli accadimenti che tengo riservati per me.

Ciak si gira "Gomorra 3"

5) Ci puoi parlare del personaggio che hai interpretato?
Il personaggio si chiama Edoardo Arenella detto O’ Sciarmant per il suo vestire elegante ed  è il boss di  Forcella, il luogo per autonomasia che corrisponde al cuore di Napoli. E’ un boss della vecchia generazione che conserva ancora un’eco di etica antica. Mi sono incuriosito e appassionato a conoscere la vulnerabilità di un uomo del genere. E’ stato molto interessante.

L'attore Pasquale Esposito nel ruolo di O' Sciarmant in "Gomorra"

6) Cosa ne pensi del problema della criminalità organizzata nel territorio campano, quali sono per te le soluzioni a tale piaga sociale?
Proporre soluzioni ad un problema che  affligge altri e non te, in prima persona è abbastanza facile. Soltanto quando la problematica ti coinvolge e ti riguarda, allora scendi dagli spalti e ti assumi i rischi a cui potresti andare incontro. Io sono dell’avviso che ci vorrebbe una rivoluzione culturale in cui tutti ci sentiamo partecipi e  abbiamo la volontà di cambiare le cose. E’ un fatto di partecipazione sociale, di coinvolgimento generale che ci deve riguardare davvero tutti.

7) Hai avuto la possibilità di conoscere Saviano, l’autore del romanzo da cui è stata tratta la serie? E se sì, quali sono state le tue impressioni?
Purtroppo non l’ho incontrato. Non è potuto venire alla presentazione a Roma e, comunque, devo dire lo apprezzo tanto. Una persona come lui che si espone in maniera così forte dimostra molto coraggio. Per alcuni la sua  visione può essere contestabile, nonostante ciò, lo ammiro perché lotta per le sue idee e le porta avanti con determinazione.

8) Parlando della tua carriera, in quale genere cinematografico ti piace di più lavorare?
Guarda, non ho generi che preferisco ad altri, ci sono storie che preferisco ad altre. Esse possono essere comiche o drammatiche o di fantascienza, non importa, come ho detto prima sono uno story teller, ovvero uno che racconta storie e lo faccio da attore.

9) Quali sono gli attori che ti ispirano di più?
Gli attori che hanno ispirato la mia passione per questo lavoro sono stati: Marlon Brando di cui dovresti vedere un documentario fatto da un giovane regista inglese su di lui utilizzando la sua voce originale che si chiama “Listen to me Marlon”. Lui ha segnato la mia strada, ma anche è stato fondamentale per me vedere il lavoro di James Dean e lo straordinario Montgomery Clift. Per quanto riguarda gli attori più recenti il compianto Philip Seymor Hoffman, Sean Penn, Joaquin Phoenix che decisamente amo ed è per me una continua fonte di ispirazione. La maggior parte di questi attori ha un’autenticità espressiva e una originalità recitativa non comune. Loro rischiano non poco al fine di trovare il nuovo, il vero e ciò ha un impatto notevole in termini di comunicazione.

10) E per quanto riguarda la moda, quale importanza ha nella tua vita? Per l’occasione hai indossato  un capo di MR MAGDA ERRE, creato appositamente per te, cosa vuoi dirci in proposito?
Bè bisognerebbe precisare cosa intendi; se per moda intendi la creazione di vestiti, di esplorare i materiali e nuovi disegni, allora sono interessato alla moda. Se invece parliamo di moda in quanto faccio qualcosa che va di moda o mi vesto con qualcosa che va di moda, allora non sono interessato. Riguardo al capo che ho indossato per l’occasione, devo dire il solo pensiero che una persona, un’artista lo abbia fatto per me, ci ha impiegato del tempo e del lavoro per farmi arrivare quel capo da indossare, bè quello mi fa sentire onorato.

11) Vivendo all’estero e girando per il mondo hai avuto la possibilità di conoscere vari paesi, come ti appare l’Italia attualmente?
Direi che l’Italia, come altri paesi del sud Europa, in questo momento è chiamata a fare i conti fortemente con sé stessa, con la propria identità culturale. Mi viene in mente una bellissima poesia dell’argentino Mario Benedetti che si intitola “Non ti salvare”.
Siamo un paese straordinario, con grandi talenti e in qualche modo tutti si affannano a salvarsi per sopravvivere, a volte delegando troppo e rischiando poco per uscire fuori dal coro con la propria voce. In ogni caso penso che si arriverà al punto che qualcosa cambierà, ne sono sicuro.

12) Quali sono i tuoi progetti artistici per il futuro? Hai altri film, serie tv o spettacoli in programma?
Ho due produzioni internazionali che inizieranno nel 2018 di cui non posso parlare, inoltre ho un progetto con la mia compagnia in Inghilterra, si tratta di teatro e non vedo l’ora di iniziare.


Il cast di "Gomorra" alla première di Roma 

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