L'attore Pasquale Esposito |
Pasquale Esposito è un attore poliedrico, la cui arte
recitativa si presta a svariati ruoli tanto in teatro che in fiction tv.
La sua formazione artistica si svolge sia in Italia che
negli Stati Uniti dove ha avuto modo di approfondire il lavoro dell’attore. In
realtà lo si è visto interpretare tanti personaggi in teatro e in serie tv,
ruoli nei quali è emersa la sua bravura, spontaneità e malleabilità. In Italia
lo conosciamo per aver interpretato delle parti in : Don Matteo, Sissi e la
Fuga degli Innocenti. Attualmente vive all’estero. Recentemente è arrivato in
Italia, a Roma per presentare con altri attori la serie “Gomorra” prodotta da
Sky e Cattleya dove recita la parte di Edoardo Arenella, detto O’Sciarmant. La
serie tv ha avuto una grande accoglienza dal pubblico e dalla critica.
In occasione della presentazione della serie tv Gomorra, la
stilista di MR MAGDA ERRE ha realizzato per l’attore Pasquale Esposito una
cravatta personalizzata con logo dipinto a mano consistente in due girali
naturalistici che vanno ad abbracciare le iniziali ricamate di pasquale
proprio per indicare quanto il marchio
MR sia volto a valorizzare la persona che lo veste, esaltandone la sua unicità.
Il capo è stato pensato in collaborazione con Antonio Peruzzo.
L'attore Pasquale Esposito indossa MR MAGDA ERRE |
Cravatta personalizzata di MR MAGDA ERRE & Antonio Peruzzo |
1) Facciamo la
conoscenza di Pasquale Esposito, attore italiano conosciuto in ambito nazionale
e internazionale, puoi parlarci della tua carriera artistica?
La mia carriera artistica nasce probabilmente per una forma
di narcisismo, un bisogno intrinseco di
attirare l’attenzione. Con gli anni, grazie anche alle scelte che ho fatto, la cosa si è evoluta e il
desiderio di apparire e dimostrare le mie capacità interpretative si è
trasformato in una vera e propria passione per un senso rivoluzionario della verità. Recitare è diventato per me un’esigenza di ricercare e vedere dietro la maschera dell’attore. Nella
mia compagnia che ho chiamato proprio
“Reserch Company Art and Awareness” porto
avanti questa ricerca che sperimento anche quando lavoro sui set cinematografici. Più
che l’attuazione di un’idea o di un’intenzione già decise credo piuttosto nell’ascolto dell’immediato che non
è mai preordinato, ma misterioso e
sconosciuto. Credo che il lavoro
dell’attore sia quello di rendere visibile l’invisibile. Mi vedo oggi,
considerando la mia carriera artistica, come una sorta di narratore di storie.
2 )A Roma si è da poco
svolta l’attesissima prèmiere di Gomorra alla quale hai partecipato, com’è
stata questa esperienza?
L’esperienza è stata molto bella e devo dire che mi sono divertito tantissimo. E’ una festa
dove ognuno si veste, si trucca, si agghinda per farsi vedere, per apparire
insomma. E’ come un gioco che se lo si accetta così com’è, ci si diverte. Il
red carpet, per esempio, ti dà un’emozione fortissima. Cammini, ti fermi e i fotografi ti dicono:
“Guarda qui, guarda là” e ti senti al
centro della scena. E’ praticamente un make up e un pump up
dell’ego. Ripeto, si tratta di un gioco fatto di feste, party, di red carpet e,
giocarlo con consapevolezza, può essere
davvero divertente. Non è certo un gioco per coloro che prendono troppo sul
serio la cosa, per quelli che si mettono
in competizione e, se non riconosciuti come vorrebbero, potrebbero restarci
male.
L'attore Pasquale Esposito alla première di "Gomorra" |
3) Gomorra è una serie
tv completamente nuova, in dialetto napoletano e con attori non molto noti al
grande pubblico, chi l’ha prodotta e perché questa scelta innovativa?
Devo dire che queste due produzioni, mi riferisco a Sky e
Cattleya, hanno tutto il mio rispetto, semplicemente per il fatto di aver
assunto dei rischi come quello di puntare su una produzione televisiva di
altissima qualità, quindi grandi budget, realizzata in dialetto napoletano e
con attori non famosi. Devo dire che hanno vinto alla grande. La prima puntata
della terza serie ha fatto un milione di telespettatori. La cosa che apprezzo
di più è che si è aperta una strada per altre produzioni, tenendo conto anche
dei rischi che si possono avere. Di solito serve sempre una prima volta per
creare un sentiero percorribile da altri. Questa cosa qui in Italia era
impensabile e ora sapere che è possibile, potrebbe veramente cambiare qualche
cosa. Quindi ringrazio queste due produzioni per aver proposto e rischiato
tanto.
4) Ci puoi raccontare
un aneddoto o un ricordo particolarmente importante per te che hai del set di
Gomorra?
Ho diversi ricordi bellissimi, mi sono divertito tantissimo
e non posso raccontare molto, mi dispiace, rivelerei degli accadimenti che
tengo riservati per me.
Ciak si gira "Gomorra 3" |
5) Ci puoi parlare del
personaggio che hai interpretato?
Il personaggio si chiama Edoardo Arenella detto O’ Sciarmant
per il suo vestire elegante ed è il boss
di Forcella, il luogo per autonomasia
che corrisponde al cuore di Napoli. E’ un boss della vecchia generazione che
conserva ancora un’eco di etica antica. Mi sono incuriosito e appassionato a
conoscere la vulnerabilità di un uomo del genere. E’ stato molto interessante.
L'attore Pasquale Esposito nel ruolo di O' Sciarmant in "Gomorra" |
6) Cosa ne pensi del
problema della criminalità organizzata nel territorio campano, quali sono per
te le soluzioni a tale piaga sociale?
Proporre soluzioni ad un problema che affligge altri e non te, in prima persona è
abbastanza facile. Soltanto quando la problematica ti coinvolge e ti riguarda,
allora scendi dagli spalti e ti assumi i rischi a cui potresti andare incontro.
Io sono dell’avviso che ci vorrebbe una rivoluzione culturale in cui tutti ci
sentiamo partecipi e abbiamo la volontà
di cambiare le cose. E’ un fatto di partecipazione sociale, di coinvolgimento
generale che ci deve riguardare davvero tutti.
7) Hai avuto la
possibilità di conoscere Saviano, l’autore del romanzo da cui è stata tratta la
serie? E se sì, quali sono state le tue impressioni?
Purtroppo non l’ho incontrato. Non è potuto venire alla
presentazione a Roma e, comunque, devo dire lo apprezzo tanto. Una persona come
lui che si espone in maniera così forte dimostra molto coraggio. Per alcuni la
sua visione può essere contestabile,
nonostante ciò, lo ammiro perché lotta per le sue idee e le porta avanti con
determinazione.
8) Parlando della tua
carriera, in quale genere cinematografico ti piace di più lavorare?
Guarda, non ho generi che preferisco ad altri, ci sono
storie che preferisco ad altre. Esse possono essere comiche o drammatiche o di
fantascienza, non importa, come ho detto prima sono uno story teller, ovvero uno
che racconta storie e lo faccio da attore.
9) Quali sono gli
attori che ti ispirano di più?
Gli attori che hanno ispirato la mia passione per questo
lavoro sono stati: Marlon Brando di cui dovresti vedere un documentario fatto
da un giovane regista inglese su di lui utilizzando la sua voce originale che
si chiama “Listen to me Marlon”. Lui ha segnato la mia strada, ma anche è stato
fondamentale per me vedere il lavoro di James Dean e lo straordinario
Montgomery Clift. Per quanto riguarda gli attori più recenti il compianto
Philip Seymor Hoffman, Sean Penn, Joaquin Phoenix che decisamente amo ed è per
me una continua fonte di ispirazione. La maggior parte di questi attori ha
un’autenticità espressiva e una originalità recitativa non comune. Loro
rischiano non poco al fine di trovare il nuovo, il vero e ciò ha un impatto
notevole in termini di comunicazione.
10) E per quanto
riguarda la moda, quale importanza ha nella tua vita? Per l’occasione hai
indossato un capo di MR MAGDA ERRE,
creato appositamente per te, cosa vuoi dirci in proposito?
Bè bisognerebbe precisare cosa intendi; se per moda intendi
la creazione di vestiti, di esplorare i materiali e nuovi disegni, allora sono
interessato alla moda. Se invece parliamo di moda in quanto faccio qualcosa che
va di moda o mi vesto con qualcosa che va di moda, allora non sono interessato.
Riguardo al capo che ho indossato per l’occasione, devo dire il solo pensiero
che una persona, un’artista lo abbia fatto per me, ci ha impiegato del tempo e
del lavoro per farmi arrivare quel capo da indossare, bè quello mi fa sentire
onorato.
11) Vivendo all’estero
e girando per il mondo hai avuto la possibilità di conoscere vari paesi, come
ti appare l’Italia attualmente?
Direi che l’Italia, come altri paesi del sud Europa, in questo
momento è chiamata a fare i conti fortemente con sé stessa, con la propria
identità culturale. Mi viene in mente una bellissima poesia dell’argentino
Mario Benedetti che si intitola “Non ti salvare”.
Siamo un paese straordinario, con grandi talenti e in
qualche modo tutti si affannano a salvarsi per sopravvivere, a volte delegando
troppo e rischiando poco per uscire fuori dal coro con la propria voce. In ogni
caso penso che si arriverà al punto che qualcosa cambierà, ne sono sicuro.
12) Quali sono i tuoi
progetti artistici per il futuro? Hai altri film, serie tv o spettacoli in
programma?
Ho due produzioni internazionali che inizieranno nel 2018 di
cui non posso parlare, inoltre ho un progetto con la mia compagnia in
Inghilterra, si tratta di teatro e non vedo l’ora di iniziare.
Il cast di "Gomorra" alla première di Roma |
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